Corri
nel bosco,e arriva la musica tra le foglie,
fino al bordo del mondo,con il diluvio che t’insegue
sventolando quella bolletta da pagare.
Essa veniva tra i rami selvaggi,
sul muschio e i papaveri fino alle mie labbra
per ottenere silenzio,tanto che il gusto mi
venne di darle un bacio.
Povera donna che pittura il mondo a Regno
dell'Uomo
e se ne sta lì sulla tela a sorridere come fosse
omicidio innamorarsi per voglia.
Inizia il rondò,e quel corno maledetto del
K447,
che scappa dalle sculacciate della madre in un
cortile caldo
e pieno di donne che accolgono ogni vita che
passa dall'arco di sole.
E in questo brodo la morte se ne sta come una
pozzanghera
che non serve più per bere ma per guardare chi
ti ha lasciato lì da solo in overdose.
Da mesi tremo,e continuano a darmi quello che
voglio.
Pagando,si bè,in quelle vene c'è posto per
tutto,
meno che per l'amore,che non ricordo
pìu del ladro che mi ha spogliato.
Rimane solo la Morte,che chinandosi
mi accompagna con una mano tra i capelli,
gli occhi non si chiudono.
E qualcuno mi sconsiglia il Paradiso.
MAGGIO 2010
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