mercoledì 31 luglio 2013

SELVAGGIA

 Corri nel bosco,e arriva la musica tra le foglie,
 fino al bordo del mondo,con il diluvio che t’insegue
 sventolando quella bolletta da pagare.
 Essa veniva tra i rami selvaggi,
 sul muschio e i papaveri fino alle mie labbra
 per ottenere silenzio,tanto che il gusto mi venne di darle un bacio.
 Povera donna che pittura il mondo a Regno dell'Uomo
 e se ne sta lì sulla tela a sorridere come fosse
 omicidio innamorarsi per voglia.
 Inizia il rondò,e quel corno maledetto del K447,
 che scappa dalle sculacciate della madre in un cortile caldo
 e pieno di donne che accolgono ogni vita che passa dall'arco di sole.
 E in questo brodo la morte se ne sta come una pozzanghera
 che non serve più per bere ma per guardare chi
 ti ha lasciato lì da solo in overdose.
 Da mesi tremo,e continuano a darmi quello che voglio.
 Pagando,si bè,in quelle vene c'è posto per tutto,
 meno che per l'amore,che non ricordo
 pìu del ladro che mi ha spogliato.
 Rimane solo la Morte,che chinandosi
 mi accompagna con una mano tra i capelli,
 gli occhi non si chiudono.

 E qualcuno mi sconsiglia il Paradiso.



MAGGIO 2010

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