Oh che bell'agio
nel meglio del sole
vedere l'amore,nella terra bruciata,
sbuffare per l'aria che la bocca dispera.
La tua carne sbuca dai vestiti leggeri
e scaldo la vita nel tuo palmo che cura.
Tanto cercavo la lingua,eppure la mano.
Opponibile o meno sul pollice c'era
una voglia di lotta che ne trasse vittoria.
E ora è Canossa,come un cenno di crotalo
che sonaglia un somaro.
Un ruscello,e puliti torniamo alle parti,
è domenica e t'amo,la partita è finita,
tu canti in chiesa,
è più duro di prima.
GIUGNO
1997
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