mercoledì 31 luglio 2013

FUORIMANO

 Oh che bell'agio nel meglio del sole
 vedere l'amore,nella terra bruciata,
 sbuffare per l'aria che la bocca dispera.
 La tua carne sbuca dai vestiti leggeri
 e scaldo la vita nel tuo palmo che cura.
 Tanto cercavo la lingua,eppure la mano.
 Opponibile o meno sul pollice c'era
 una voglia di lotta che ne trasse vittoria.
 E ora è Canossa,come un cenno di crotalo
 che sonaglia un somaro.
 Un ruscello,e puliti torniamo alle parti,
 è domenica e t'amo,la partita è finita,
 tu canti in chiesa,

 è più duro di prima.



GIUGNO 1997

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